Lo studio
Test condotti sui topi (la cui pelle è simile a quella umana) hanno dimostrato che eliminando geneticamente la TRPV4 dall'epidermide, il rossore e l'effetto doloroso e pruriginoso si riducono. Questa molecola, spiegano gli studiosi, stimolata dai raggi solari, fa in modo che ioni positivi, come calcio e sodio, penetrino nelle cellule dell'epidermide, attivando a loro volta un'altra molecola, l'endotelina, che provoca la sensazione di prurito.
Svelato il meccanismo, i ricercatori hanno sperimentato sui topi un prodotto farmaceutico - chiamato GSK205 - che inibendo la TRPV4 ha effettivamente reso la pelle dei roditori molto più resistente alle scottature. «Lo studio della TRPV4 può aiutare nella prevenzione e nella cura delle scottature solari e forse dei danni cronici provocati dal sole, come i tumori della pelle o l'invecchiamento cutaneo, ma bisogna ancora lavorare prima che gli inibitori della TRPV4 diventino uno strumento utile nell'arsenale della protezione solare, magari sotto forma di nuovi tipi di creme, o nella cura di danni solari cronici», afferma Steinhoff, uno degli autori dello studio.
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