Angeli di plastica quelli di Victoria’s Secret. Alessandra Ambrosio, modella di fama mondiale, ha confessato di essere ricorsa alla chirurgia estetica per la prima volta all'età di 11 anni.
Ha dichiarato di aver sofferto a lungo per il complesso delle orecchie a sventola al punto di chiedere l'intervento ai genitori.
A Net-A-Poerter ha confessato che nonostante la sua bellezza il complesso era troppo forte e le causava gravi disagi psicologici.
Se si sia fermata al ritocchino-capriccio di quando aveva 11 anni, la modella non lo specifica, certo guardando gli scatti di qualche anno fa la differenza si nota, ma in fondo nella vita si cresce.
Piccola disavventura per la bella Wanda Nara, fidanzata di Mauro Icardi al centro di un triangolo che ha coinvolto l'ex Maxi Lopez.
Fermata dalla polizia, la modella argentina si stava dirigendo a Villa Carlos Paz per passare le vacanze estive, in attesa dell'arrivo dell'attaccante dell'Inter.
Riduzione della gravità e recupero più veloce dalle recidive, maggiori probabilità di assenza di attività clinica e radiologica, diminuzione della progressione della disabilità.
Sono i risultati di nuove analisi condotte sul “natalizumab” come terapia per la sclerosi multipla, presentati in occasione del recente Congresso European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis a Copenaghen. Gli effetti sono particolarmente significativi per i pazienti affetti dalla forma recidivante, che hanno iniziato il trattamento quando ancora mostravano un basso grado di disabilità e per quelli in trattamento da più di due anni.
I dati sono frutto di due studi. Il primo è quello registrativo di fase III AFFIRM di due anni e condotto su 942 pazienti. Il secondo è il TOP, della durata di dieci anni, attualmente in corso, su pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente (SMRR), a cui partecipano anche 17 centri italiani. «Questi nuovi risultati rappresentano una conferma dell’elevata efficacia della terapia nel ridurre la frequenza e la severità delle manifestazioni cliniche della malattia, incluse le recidive e la progressione della disabilità, nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente- commenta la professoressa Maria Trojano dell’Università di Bari, attuale Presidente dell’ECTRIMS, e membro dello Steering Committee e Coordinatrice italiana dello studio TOP - In modo particolare i dati dimostrano che “natalizumab” è in grado di indurre risultati ancora migliori nei pazienti che iniziano il trattamento precocemente nel corso della malattia, quando è ancora possibile inibire i processi patologici irreversibili a carico delle strutture neuronali, e in quanti continuano il trattamento per un periodo prolungato oltre i primi due anni».
Inoltre un maggior numero di pazienti non ha mostrato evidenze di attività di malattia clinica e radiologica quando il farmaco è stato utilizzato più precocemente. Natalizumab è approvato in oltre 65 Paesi. Negli Stati Uniti come monoterapia per le forme recidivanti, solitamente per quei pazienti che hanno avuto una risposta inadeguata o non tollerano terapie alternative. Nell’Unione Europea per la sclerosi multipla recidivante-remittente a elevata attività in malati adulti che non hanno risposto all’interferone beta o al glatiramer acetato o che sono affetti da SMRR grave a rapida evoluzione.